giovedì 15 dicembre 2011

5 SECONDI





Capisco: i sedicenti partiti che fino a ieri si definivano di opposizione sono troppo occupati a far passare l'ennesima scudisciata sui coglioni a chi meno ha per prendere coscienza che il doppio omicidio di Firenze ha una portata che va ben al di là del fatto stesso.
Perché ieri gli ultras della Juve, poi Casa Pound e domani sarcazzo chi altri.
Ora come ora sparare su Casa Pound è sparare sulla Croce Rossa.
Ho idee, aspirazioni e comportamenti diametralmente opposti a quelle dei loro frequentatori, ma quando un movimento del genere arriva ad avere numeri e strutture come quelli attuali significa che la frittata è già fatta da un bel pò.

Nel precedente post parlavo di cause ed effetti. E allora, oltre le Case Pound, andiamole a vedere queste cause perché chi crede che chiudendo le Case Pound si risolva il problema del razzismo, della xenofobia e dell'uso strumentale che se ne fa da parte della politica istituzionale a mio parere siamo completamente fuori strada.

Lo dico chiaramente: se vogliamo andare a far male bisogna rivolgerci a due soggetti ben definiti: PDL e Lega Nord.
E in seconda battuta (rullo di tamburi) il Partito Democratico.
E non sgranate gli occhi.
Non parlo dei simboli ma di quello che rappresentano.

Questi tre soggetti sono in parti diverse responsabili al 100% del risdoganamento più che del fascismo, dell'ignoranza crassa, abietta ed infame con cui l'italiota medio si pasce nella speranza che un LUI qualsiasi risolva la questione "Legge & Ordine" possibilmente senza fargli durare troppa fatica e gli permetta di vivere agiatamente caracollando senza fare un beneamato cazzo. E possibilmente evadendo le tasse.
Questo è l'italiano medio devoto ai Partiti. Provate a smentirmi che ve ne racconto qualche centinaio di migliaia.
Metteteci l'atavica dose di odio per i "diversi" fomentata fino a marchiare il DNA dalla Sacra Romana Chiesa Cattolica Football Club ed ecco servito l'italiano del terzo millennio. Il bravo cittadino, il benpensante, il borghese, la cosiddetta "persona normale".
Normale una sega, dico io.

I partiti sunnominati, che sarebbe più corretto chiamare "comitati d'affari", a un certo punto hanno deciso di dare una bella mano di nero sul nostro paese. Hanno creato le condizioni, hanno lanciato i loro dardi avvelenati e hanno colpito. Berlusconi e le sue tv sono stati la testa di ponte, i leghisti le teste di cazzo.
La stampa e le televisioni i loro bracci armati.

E per vent'anni è stato tollerato di tutto.
I Borghezio, i Gentilini, i Calderoli, i La Russa, i Gasparri, Berlusconi che "Mussolini non ha mai ammazzato nessuno" (neanche Renato Curcio, se vogliamo metterla su questo piano quindi cazzo, risdoganiamole una buona volta queste Brigate Rosse), i Bossi, i Feltri, i Belpietro e i Sallusti, le Santanchè che sono state lasciate libere di imperversare in TV a tutte le ore, gli Storace e gli Alemanno, gli ingiovibili peones berluscones, insomma pura e semplice MERDA.

Merda senza un valore e senza valori, merda che ha pensato solo a creare in Italia un substrato melmoso di revisionismo accattone e di odio becero e greve ed al cui carro si sono legati professionisti della penna, giornalisti, anchormen, industriali, prelati e banchieri. Altra merda, quindi.

Ci son finiti in tanti dentro il loro calderone d'odio: immigrati, progressisti, comunisti, antagonisti, zingari, LGBTQ, artisti, giornalisti, quelli non allineati, ovviamente. Ricorda nulla? Non facciamo finta che non sia successo. C'è stato per anni un pogrom strisciante verso chi non rispondeva ai requisiti del Pensiero Unico.
E' stata creata una frangia di Forze dell'Ordine di puri delinquenti. Non figli del popolo ma tamarri cocainomani pronti ad ogni sorta di efferatezza. C'è stato un attacco senza precedenti in uno Stato Democratico al potere legislativo. Un Parlamento messo al servizio di un coglione brianzolo al quale il Ladrone Maximo Bottino Craxi ha lasciato in eredità praticamente tutto l'etere televisivo.
Una dittatura morbida e non meno odiosa di quelle dure. Perché non c'è niente di peggio che credere di essere in un paese libero ed accorgersi che hai fili che cercano di muoverti anche il buco del culo.

E intanto non c'è più una sinistra in Parlamento, non c'è più un centro di aggregazione strutturato a misura di popolo come ha cercato di fare il PCI, non c'è più un cazzo se non l'antagonismo extraparlamentare, che non è roba per bravi cittadini che pagano le tasse.
Eh, già. I comunisti. Quelli che -ah, la memoria corta- solo 10 anni prima avevano il 35% dei voti.
Cosa che prima o poi i D'Alema ed i Veltroni saranno chiamati a giustificare, quando gli italiani rimasti con qualche parvenza di neuroni capiranno i danni epocali provocati da questi due magnaccia incapaci, oltretutto.

Perché dove erano i PDS/DS/Ulivo/PD quando tutto questo nasceva, cresceva e piano piano entrava nel tessuto sociale come una metastasi? Ve lo ricordate? No? Ve lo dico io: a bacchettare chi li avvertiva del pericolo. A fare bicamerali. A trattare. A spartire. A fare comunicati dove ogni porcheria veniva liquidata col termine "inaccettabile". Col cazzo, quando non si accetta qualcosa si agisce.

E quindi ora siamo qui che dovremo riprendere delle metaforiche pale e picconi e spazzare via questa merda un'altra volta.
Tagliare le teste affinché anche la coda muoia.
Perché il disagio di vivere nella condizione in cui ci ha portato questa gente insieme ai babbei che li votano sta diventando - finalmente - insostenibile.
PDL e Lega e quello che rappresentano devono tornare nelle fogne della Storia. E bisogna cominciare a rimandarceli da subito. E far seguire il PD a ruota.
A mio parere è questo il messaggio che con diverse modalità hanno lasciato Casseri, Diop e Samba.
E ne verranno altri, statene certi.
Non sarà facile nè veloce. Occorre forza, idee, coesione assoluta e determinazione granitica, per questo sono incazzato a morte coi movimentini che traccheggiano tra indignazioni a mezza giornata, #occupystocazzo e corteini confederali da 3 ore. Non me ne frega un cazzo di fare il tiro al tecnocrate, ora. Abbiamo un problema più grave perchè non riusciamo a scollare una banda di massoni razzisti e mafiosi e vorremmo andare all'attacco dei poteri globali?

Questa classe politica va azzerata.
Poi si ragiona della fine che eventualmente faranno le Casepound, le caseggì et similia.

Il testo del video degli Spacemen 3 in cima al post:

Well look out

Well I’m sick
I’m so sick
Of a lot of people
Tryin’ to tell me
What I can and can’t do
With my life

And I’m tired
I’m so tired
Of a lot of people
In a lot of high places
Don’t want you and me
To enjoy ourselves

Well I’m through with people
Who can’t get off their arse
To help themselves change this government
And better this society
‘Cos it’s shit

But hold on a second
I smell burning
And I see a change
Comin’ ‘round the bend
And I suggest to you
That it takes
Just five seconds
Just five seconds
Of decision
To realise
That the time
Is right
To start thinkin’ about
A little…
Revolution!




5 secondi


Nello specifico, meglio, molto meglio di me hanno espresso il concetto Venturik e Io Non Sto Con Oriana. dai quali ho tratto ispirazione per questa mia ennesima rigozzata.

mercoledì 14 dicembre 2011

UN GIORNO PERFETTO

Riassunto della giornata di oggi:

Equitalia butta fuori di casa un malato di Alzheimer per un debito di 63 euro.

Dal pulpito di Pontifess il pregiudicato Bruno Volpe, già incarcerato per il reato di stalking, ci informa che il ragazzo rimasto ucciso nel crollo del palco al Palatrieste é un monito divino contro Jovanotti per la sua performance con Fiorello su RAI 1 nella quale hanno inneggiato al preservativo.

Un militante di Casa Pound decide che siamo in troppi e si mette a sparare nel centro di Firenze uccidendo due ambulanti senegalesi e ferendone altri due, quindi una volta braccato dalla Polizia, si spara.

Fra gli effetti collaterali i peana al pistolero di Casa Pound da parte di tutto l'apparato gruppuscolare dei bimbiminkia in orbace, al punto che è lecito chiedersi davanti a tanto entusiasmo come mai non ne imitano concretamente l'esempio; il puntuale raglio del leghista di turno che vuole sapere se i due ragazzi assassinati fossero abusivi e/o clandestini, l'ancor più fascista Prefetto di Firenze che va immediatamente in paranoia contro i famigerati Centri Sociali, che a suo dire "fomentano le fasce più deboli" come se non fossero proprio loro a fomentare lo scontro sociale, tante volte qualcuno abbia dimenticato le retate ingiustificate, le irruzioni, gli arresti e quel bel pasticcio del processo di Pistoia dove, a quanto pare, il pistolero era ospite fisso .

Effetti collaterali che, oltre la ovvia indignazione del popolo della Rete, non ci sono stati per quel personaggino che regge le sorti di Pontifess, anche perché i deliri di Volpe altro non sono che l'emanazione concreta di quello che generalmente i cattolici usano insinuare, lasciar intendere ma mai dire chiaramente. Non sono pervenute, ad ora, prese di distanza da nessun tipo di ambiente cattolico, neanche fra quelli che bazzicano il PD.

Per quanto riguarda Equitalia esaurite le speranze di trovare anche un micron di solidarietà per il direttore che ci ha rimesso una falange grazie ad un pacco bomba, spero per tutti i responsabili del carrozzone che qualcuno li tormenti con dei riti voodoo per il resto della loro sudicia vita. Lo spero per loro in modo da esimere qualcuno dal preparargli il menù che meritano. Un menù a fronte del quale un pacco bomba può essere paragonato a un telegramma cantato.
Perché per quanto esecrabili il pistolero ed il Crociato pregiudicato sono pur sempre un effetto, un derivato.
Gli strozzini legalizzati no. Quelli sono una causa.
E se permettete sono ancora dell'idea che andare ad estirpare le cause evita di assistere ad un sacco di cattivi effetti, anche se gli effetti del caso non sono direttamente collegati a pistoleri e invasati.

E vorrei sottolineare a coloro che davanti alla cura-Monti (un applauso ai fessi che si aspettavano qualcosa di diverso) scazzano cosine tipo "Allora era meglio Berlusconi" che non c'è NESSUNO più responsabile del precedente governo di questa bella listarella di amenità appena elencata e che ha sollazzato la giornata di questo triste e patetico paese che sta morendo ucciso dalla criminale avidità di un popolo che appena ha intravisto qualcosa che somigliava lontanamente al benessere non c'ha capito più un cazzo.

P.S. Levatevi dalla testa, per favore, che ci troviamo di fronte a dei matti. Non scherziamo, i matti sono persone serie.

P.P.S. Il disco ritratto in cima al post sarebbe la colonna sonora perfetta per l'Italia di questi tempi. Se decidete di ascoltarlo lo fate a vostro rischio e pericolo.

lunedì 12 dicembre 2011

FACCHINI

Nel mio settore lavorativo la transitorietà è regola.
Chi lavora nel settore spettacoli sa benissimo cosa vuol dire essere precari anche da prima che Marco Biagi sospettasse minimamente dell'esistenza del termine.
Io ho la fortuna di lavorare in un teatro con contratti da 15 giorni al mese, ma nel tempo libero è di norma mettersi a disposizione per altri spettacoli; ad esempio i concerti dei Palasport.
Un pò perché facendo questo lavoro da anni io ed i miei colleghi siamo pratici in carico e scarico di TIR con materiale elettrico e scenografico e possiamo evitare ai novizi guai derivanti dalla poca esperienza, dato che il materiale è sempre pesante e pericoloso.
Un pò perché con 15 giorni di contratto è difficile farsi uno stipendio mensile decente, quindi qualsiasi occasione capiti va presa al volo.
Capita in queste occasioni di fare squadra con ragazzi che normalmente vengono a lavorare per pagarsi gli studi all'Università. Non sono degli scansafatiche. Son ragazzi che macinano, che non si tirano indietro e che non creano assolutamente problemi.
Hanno 20 anni, a volte qualcuno in più; quando trovano la loro strada passano sempre a trovare quelli di noi che lavorano in teatro perché si affezionano a quei vecchi incarogniti che urlano, smadonnano, ridono, prendono per il culo e però forse qualcosa che all'università non apprendono lo imparano davvero anche da noi.
Quando andiamo a lavorare nei Palasport prendiamo tutti 5 euro l'ora. Ci chiamiamo facchini.
Si scarica e poi si va sul palco a dare una mano a macchinisti ed elettricisti finché il palco non è pronto.
Si rischia sempre.
Si rischia quando si scarica, quando si prepara e quando si monta.
E, come in migliaia di altri lavori, basta un attimo o una distrazione e sono cazzi. Cazzi veramente grossi.

Non che in teatro sia meno pericoloso, anche se lì sono addetto ai servizi di palcoscenico.
Anzi, proprio in teatro per due volte m'è andata di extralusso per pochi centimetri sennò non sarei qui a raccontarla.
E ci sono situazioni in cui non c'è legge sulla sicurezza che tenga.

Ma quando viene giù un intero palco, quella sì, è un'eventualità che delle responsabilità precise le ha. Che non mi si vengano a raccontare storie.
E oggi a rimanerci sotto è stato uno dei bimbi come quelli che vengono, ormonici e rumorosi ma con le braccia che girano a 2000, a scaricare e montare nei Palasport e che magari portiamo con noi in teatro quando arrivano le opere liriche e servono tante braccia in più e io ci sto di merda.

5 euro l'ora, non voglio neanche stare a sentire chi si scandalizza, come per le 3 euro l'ora delle sarte di Barletta.
Questo sistema lo conosco dal 1995, dal primo lavoro fatto per il teatro La Gran Guardia di Livorno.
Non c'è assolutamente nulla da dire.
Un ragazzo è morto e domani lo spettacolo continua.
Anche perché una squadra di facchini scaricherà i TIR ed i furgoni a 5 euro l'ora.

giovedì 8 dicembre 2011

SUDDITI

Situazione Movimenti Resistenti all'8/12 dopo l'annuncio della manovra "Salvaculoaisoliti"

INDIGNATI: Non pervenuti
CGIL-CISL-UIL: 3 (Tre) ore di sciopero il 12/12. Poi tornate a lavorare (chi può) muti e costipati.
STUDENTI: Non pervenuti
POPOLO VIOLA: Attualmente occupati a sparare link su Twitter e Facebook
PARTITI DI SINISTRA: Eh?

E pensare che i NOTAV, che in questo momento stanno districandosi tra lacrimogeni e CS, dovrebbero essere come la grappa a parte dal caffè di una lauta cena e invece devono fare da primo, secondo e frutta.

Per questo noi la crisi la pagheremo.
Perché alla prima vetrina spaccata c'è qualche solerte riformista che ti fotografa e ti consegna alla Polizia.

martedì 6 dicembre 2011

NOI LA CRISI MI SA CHE LA PAGHIAMO

Non vorrei tornarci sopra, come disse quello che pestò una merda di mucca con le infradito, però credo sia giusto approfondire il discorso sui vari movimenti Occupy e/o indignati, specialmente ora che non c'è la tensione dei fatti di Piazza Tarhir.

Il loro ruolo è ampiamente rivedibile alla luce del fatto che nemmeno uno dei poteri attualmente incaricati di alesarci le chiappe ha fatto il minimo sobbalzo da qualche mese in qua.
Ed il momento storico dice che se non si produce si va a casa.
Ora, se avete voglia di cazzeggiare ed intrattenervi con facezie varie possiamo parlare dei presidi permanenti presenti in Italia, naturalmente escludendo i centri sociali e le strutture occupate; altrimenti se vogliamo rimanere seri possiamo parlare di come la - ahem - moltitudine di scontenti che già si è assottigliata con la sola imposizione di un Monti, può concretamente diventare un motore di cambiamento.

Prendiamo l'ipotesi, ad esempio, che il movimento Occupy sia un grande laboratorio globale.
Non c'è tempo.
Sono in atto processi che andavano evitati anni ed anni fa.
Non ci sono tempi materiali per costruire un movimento forte a livello globale che raccolga almeno la messe di speranza, di entusiasmo e di vitalità vissuti come negli anni '60, qui non c'è la beat generation e la musica di San Francisco, il beat e William Borroughs, qui passiamo il tempo a cercare un pensiero che assomigli a qualcosa  che ricordi una poesia in un mare di volgari rappresentazioni di un impero in declino.

E nelle strade ci sono poliziotti sempre meglio armati, sempre più impuniti e sempre più pompati. In tutti i sensi.
Quindi lasciare allo scontro la solita - da ormai troppo tempo - manica di disperati delle periferie che non hanno più nulla da perdere parandosi dietro la scusa degli infiltrati non è cosa consona per gente dabbene.
Leggi commenti su commenti in rete e sembra che da un momento all'altro le Guardie Rivoluzionarie stiano per porre fine a questo regime fascista.
Poi qualcuno li prende sul serio e gli stessi lo prendono e lo consegnano alla Polizia.

Nel senso, qui bisognerebbe ripartire dall'ABC.

Quindi, la visione globale degli Occupy non si sposa con la contingenza europea, ad esempio, dove i tempi sono strettissimi e ci sono calderoni sociali già in piena ebollizione e dalle coste di fronte alle nostre son già parecchio avanti col lavoro.
La protesta Occupy risente dello stile americano, che ha il beneficio di potersi permettere una certa lungimiranza di obiettivi partendo da una prospettiva americanocentrica, mentre qui in Italia sembra che siamo già al "si salvi chi può".

Per quanto riguarda le fila nostrane, stavolta non mi ripeto perché sarei palloso, ma rispetto alla forza occorrente a provocare anche solo uno sbuffo di fastidio nei lorsignori proverei a sentire sul serio che hanno da dire quelli che le vetrine le spaccano davvero e non sono infiltrati.
Perchè anche quella del farsi portavoce unici del disagio e dello scontento popolare è una pratica tanto amata quanto resa ormai ridicola oltre ogni decenza.


Serve altro, serve ben altro.
Perché passando dai delatori del 15 ottobre agli Occupy americani ho segnato l'esatta distanza che c'è tra il dire ed il fare.